giovedì 8 ottobre 2009

Gli stati "federali" greci: una scheda di lettura

Le definizioni dei sistemi federali erano nella Grecia antica imprecise ed ambigue (come oggi, del resto…). Un primo termine, “anfizionia”, indica “il vicinato”: valeva per un gruppo di entità politiche raccolte intorno a un santuario, che celebravano riti insieme, che costruivano e gestivano gli edifici per il culto. Un secondo termine “simmachia” indica invece proprio la comune conduzione di uno scontro (etimologicamente: “combatto con”). “Simmachie egemoniche” erano quelle che vedevano una grande potenza (Atene o Sparta) unirsi ad una costellazione di altre realtà in posizione subordinata.
 Altre istituzioni comunitarie erano definite come “koinón” (ad esempio tragli Etoli). Con “éthne” si indicano poi stati etnici dal territorio omogeneo: erano ad esempio diffusi tra i Beoti, i Focesi e gli stessi Etoli. Ben conosciuto l’ “ethnos” dei Locresi, a nord-est della Focide, di fronte all’Eubea. Ogni città membro della confederazione era dotata di proprie leggi, magistrature, consigli e assemblee. Tutti i membri versavano imposte al governo centrale, istituito ad Opunte, dove aveva sede un magistrato supremo (“archon”), un consiglio dei Milla, un tribunale federale.
 Elementi chiave da ricordare. Gli Stati “federali” greci si sono formati per cooperare a diversi livelli: in ambito religioso (sono queste le esperienze più antiche); in ambito militare (“simmachie”, egemonizzate ora da Sparta, ora da Atene). Ma si sono avuti anche Stati federali veri e propri, come i koinà, cioè le unioni etniche. Non erano esperienze necessariamente legate ad una particolare forma di governo: Molossi, Tessali e Macedoni erano retti da una monarchia, ma vi erano anche Stati “federali” a regime democratico (come la Lega arcade e la Lega etolica). In ogni caso, gli organi più importanti erano il consiglio federale e l’assemblea primaria. La carica principale era quella di stratega, cioè di guida dell’esercito federale. Le necessità della coscrizione militare e della riscossione delle imposte poteva portare ad una distrettuazione dello Stato federale (preludio ad una vera e propria vita amministrativa). Quando una polis fino ad allora indipendente entrava in una formazione statale federale, cedeva al governo centrale una parte delle sue funzioni, pur mantenendo in vita la propria “costituzione”.


scheda di lettura da: Il federalismo nel mondo antico, a cura di Giuseppe Zecchini, Milano : Vita & Pensiero, 2005
 

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